I Mercati Traianei erano un nuovo quartiere commerciale, disposto a più piani sul ripido pendio che era stato creato tagliando la sella che univa l’Esquilino al Capitolino allo scopo di formare uno spazio piano per il complesso del Foro e della Basilica.
E’ vero che certe categorie di monumenti pubblici la convenzione era la simmetria assiale; ma quando non esistevano limiti imposti dalle convenzioni o quando la natura del luogo richiedeva un trattamento più libero e meno formale, come nel caso dei Mercati Traianei, l’architetto romano era pronto alle variazioni, e in questi casi il calcestruzzo era il mezzo ideale.
L’area e la pianta
L’area scelta per i Mercati Traianei era particolarmente adatta per una progettazione vivace e immaginosa.
La libera articolazione planimetrica, il sapiente uso di volte ed archi per contrastare ed equilibrare le spinte, e l’organizzazione spaziale dei vari elementi di questo complesso, collegati fra loro in maniera da formare una vera e propria architettura di percorso, evidenziano molto bene l’altra tendenza delle esperienze architettoniche romane: quella sperimentale ed innovatrice.
Il Mercato
I Mercati Traianei furono costruiti da una serie di tabernae, disposte ad emiciclo su diversi piani, in modo da formare una vera e propria opera di contenimento della grande scarpata e collegate da percorsi e rampe di raccordo ad altri ambienti sistemati alle varie quote del dislivello esistente.
L’aula del mercato è un edificio relativamente modesto, e ciò che colpisce non sono le sue dimensioni, ma la sua logica di progettazione. La forma dell’emiciclo fu imposta da quella dell’esedra del Foro, mentre le curve concatenate del blocco che occupa l’area fra via Biberatica e l’angolo nord sono prodotte dal desiderio di dare una certa misura di unità alla fronte di un’area difficile.
L’emiciclo a corona dell’esedra del Foro, al pianterreno, è formato da una successione di tabernae con porte di accesso riquadrate da pesanti stipiti ed architravi in travertino, mentre al primo piano le tabernae poste all’interno sono servite da una galleria che corre lungo il fronte esterno ritmato da finestre ad arco inquadrate da leggere paraste in mattoni, che sorreggono una cornice con motivo alternato di leggeri timpani curvilinei e triangolari chiusi od aperti. Attraverso rampe di scale si raggiunge la strada superiore (detta Biberatica nel Medioevo), che si svolge intorno all’emiciclo per poi inoltrarsi all’interno sempre tra file di botteghe organizzate su terrazzamenti a vari livelli e termina sotto la facciata ovest, alta tre piani, della sala posta a settentrione sull’attuale via IV Novembre.
La Basilica
Questa sala, individuata dal Crema come la probabile Basilica di Traiano (Basilica Traiana), è a pianta rettangolare, coperta da sei volte a crociera impostate su mensole di travertino sporgenti da pilastri, a loro volta collegati da archi ai muri perimetrali. Ai lati vi sono due ordini di botteghe coperte a botte; quelle inferiori addossate ed aperte sull’ambiente centrale, quelle superiori invece arretrate e servite da ballatoi coperti che, a loro volta, si affacciano sulla grande aula.
La decorazione
Come conveniva a un complesso essenzialmente utilitario, alla semplicità del disegno si accompognava un uso molto sobrio della decorazione architettonica. Fuori dell’emiciclo centrale, la superficie parietale era animata quasi esclusivamente da porte, finestre e balconi. E le finestre crescevano sempre in numero e dimensioni.
Le otto grandi finestre della sala semicircolare opposta all’angolo nord-orientale del Foro occupano due terzi della parete superiore all’interno, riducendo la parete stessa a poco più della struttura necessaria a sostenere la volta. Dall’esterno la facciata di questa salsa era un elemento preminente del disegno, eppure in essa l’unica decorazione convenzionale era una sottile modanatura attorno alle tre finestre superiori, che disegnava un timpano curvilineo. L’accento architettonico era affidato alle finestre stesse. Non solo la decorazione era usata in modo molto più sobrio, ma la poca che c’era aveva anche un carattere molto diverso.
Quasi per una connessione al vicino Foro, le finestre del piano superiore dell’emiciclo erano incorniciate da un delicato ordine decorativo, che assomiglia un poco agli ordini decorativi esterni dell’architettura monumentale della tarda Repubblicae del primo Impero.
Il Museo
Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali
Via IV Novembre 94 – 00187 Roma
Tel.: 060608
E-mail: info@mercatiditraiano.it
Sito: www.mercatiditraiano.it
Orari di apertura martedì – domenica 9.00-19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima), 24 dicembre e 31 dicembre 9.00 – 14.00 Giorni chiusura Lunedì, 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 Dicembre
Ingresso ordinario
Intero € 6,50
Ridotto € 4,50
In occasione di eventi culturali il prezzo del biglietto può subire variazioni
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